La persona
Apertura e amore alla realtà
Nascita e primi anni
Romano Agostino Scalfi nasce il 12 ottobre 1923 a Tione, in provincia di Trento. Quando il padre Achille, maestro stradale, muore nel 1940, sarà il fratello maggiore Ezio a mantenere mamma Elisa, Romano e i tre fratellini più piccoli, Pietro, Mariotta e Gino.
Negli anni ‘30 Romano frequenta le scuole elementari di Tione, per poi entrare nel seminario Arcivescovile di Trento, dove trascorre anni “belli, gustosi, in buona compagnia”.

Nel 1946 è decisiva la visita in seminario di padre Gustavo Wetter, insigne studioso del marx-leninismo nonché gesuita del Russicum, il famoso istituto cattolico di formazione con sede a Roma, dedicato agli studi della cultura e della spiritualità della Russia. Il giovane Romano assiste in questa occasione ad una celebrazione della Divina Liturgia e ne rimane folgorato: per lui diventa chiaro che la sua vocazione coincide con il dare la vita per la Russia e per i fratelli cristiani.
L’inizio del ministero
Ordinato sacerdote nel 1948, riceve diversi incarichi didattici in seminario e diventa assistente diocesano delle ACLI, ma la passione per la Russia cresce inesorabilmente nel suo cuore, finché nel 1951 entra nel collegio Russicum. Così, mentre studia Scienze Sociali all’Università Gregoriana, approfondisce parallelamente la cultura e la spiritualità russa, come pure la conoscenza della dottrina marxista. Dopo la laurea, conseguita nel 1954, lavora alla rivista del Russicum fino al 1956, quando si stabilisce a Bologna e quindi rientra a Trento come assistente delle ACLI. Ottenuto il permesso del vescovo, il giovane sacerdote si trasferisce infine a Milano, in via Martinengo, per continuare gli studi e si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica. Da questo momento il suo obiettivo sarà quello di far conoscere in Italia la ricchezza della tradizione religiosa e culturale russa e le persecuzioni contro i cristiani in URSS. A questo scopo, padre Scalfi prende contatto con personalità già interessate alla tradizione orientale, come Enrico Galbiati, Pietro Modesto, Adolfo Asnaghi, Armando Bisesti ed Ezio (Nilo) Cadonna. L’amicizia con don Giussani sarà altrettanto feconda e si approfondirà dalla metà degli anni ‘60, quando il fondatore di CL si stabilisce al pian terreno della stessa palazzina di via Martinengo occupata da padre Scalfi, che definirà scherzosamente “il mio superiore”.
Alla fine del 1957 conosce Elisabetta “Betty” Ambiveri, imprenditrice e personalità di spicco nella società civile bergamasca. Sensibile agli interessi di Scalfi e dei suoi amici, Betty metterà a disposizione la propria villa di Seriate per le loro iniziative. La villa ospiterà anche i corsi residenziali estivi, volti ad approfondire la tradizione orientale, la realtà sovietica e la lingua e la cultura russa.
I viaggi in Russia
Il primo viaggio di padre Scalfi in Unione Sovietica avviene in auto: a bordo di due Volkswagen tre sacerdoti e quattro laici cercano di incontrare i cristiani, ma ai “turisti” viene affidata una “guida”,

incaricata di controllare i loro spostamenti e contatti. I viaggi proseguono fino al 1970, quando alla frontiera gli chiedono: “Lei è il signor Scalfi? Non si è stancato di visitare l’Unione Sovietica?” “Per nulla – risponde padre Romano – anzi, mi piace sempre di più”. “Beh, sappia invece che l’URSS si è stancata di lei”. Sarà una lunga pausa durata vent’anni, durante i quali padre Romano, per “contraccambiare il favore”, manderà in Russia tante persone al posto suo.
I viaggi in Russia
Il primo viaggio di padre Scalfi in Unione Sovietica avviene in auto: a bordo di due Volkswagen tre sacerdoti e quattro laici cercano di incontrare i cristiani, ma ai “turisti” viene affidata una “guida”, incaricata di controllare i loro spostamenti e contatti. I viaggi proseguono fino al 1970, quando alla frontiera gli chiedono: “Lei è il signor Scalfi? Non si è stancato di visitare l’Unione Sovietica?” “Per nulla – risponde padre Romano – anzi, mi piace sempre di più”. “Beh, sappia invece che l’URSS si è stancata di lei”. Sarà una lunga pausa durata vent’anni, durante i quali padre Romano, per “contraccambiare il favore”, manderà in Russia tante persone al posto suo.
Le opere
Nel corso degli anni, dalla passione di padre Scalfi per la Russia sono fiorite diverse opere. Innanzitutto, nel 1960 viene pubblicato il primo numero di ‘Russia Cristiana ieri e oggi’, una rivista “destinata a colui che ha un cuore cattolico, cioè universale e che, posto di fronte a qualunque valore umano, non lo può sentire estraneo a se stesso”. Nel 1975, si realizza un nuovo progetto editoriale, con la nascita della casa editrice “La casa di Matriona”, il cui nome fa riferimento al titolo di un racconto di Solženicyn. Pochi anni dopo, nel 1978, viene alla luce la Scuola Iconografica: “Lo scopo della nostra scuola non è di educare a una tecnica ma al cuore dell’icona, per imparare a vivere cristianamente in modo più serio e profondo”. Con il passare del tempo, per accompagnare la celebrazione della Divina Liturgia, cuore della tradizione orientale che tanti anni prima aveva affascinato padre Romano, si consolida anche l’attività del Coro.
Dal 1997 la Fondazione Russia Cristiana, costituita cinque anni prima, promuove annualmente convegni per approfondire fenomeni e avvenimenti storici e culturali di ambito russo, e offrire occasioni di riflessione nella duplice prospettiva dell’Est e dell’Ovest.
Il sogno di padre Romano di una presenza in Russia si realizza infine negli anni novanta: nel 1993 nasce il centro “Biblioteca dello Spirito”, che cresce fino ad aprire nel 2004 un vasto spazio adibito a libreria e centro culturale: attraverso più di 300 eventi annuali tra convegni, presentazioni di libri, mostre, proiezioni di film si approfondisce il dialogo con la Chiesa ortodossa e le tante componenti della società russa, favorendo la riscoperta delle comuni radici cristiane e offrendo una proposta educativa di ampio respiro.
Le opere
Nel corso degli anni, dalla passione di padre Scalfi per la Russia sono fiorite diverse opere. Innanzitutto, nel 1960 viene pubblicato il primo numero di “Russia Cristiana ieri e oggi”, una rivista “destinata a colui che ha un cuore cattolico, cioè universale e che, posto di fronte a qualunque valore umano, non lo può sentire estraneo a se stesso”. Nel 1975, si realizza un nuovo progetto editoriale, con la nascita della casa editrice “La casa di Matriona”, il cui nome fa riferimento al titolo di un racconto di Solženicyn. Pochi anni dopo, nel 1978, viene alla luce la Scuola Iconografica: “Lo scopo della nostra scuola non è di educare a una tecnica ma al cuore dell’icona, per imparare a vivere cristianamente in modo più serio e profondo”. Con il passare del tempo, per accompagnare la celebrazione della Divina Liturgia, cuore della tradizione orientale che tanti anni prima aveva affascinato padre Romano, si consolida anche l’attività del Coro.
Dal 1997 la Fondazione Russia Cristiana, costituita cinque anni prima, promuove annualmente convegni per approfondire fenomeni e avvenimenti storici e culturali di ambito russo, e offrire occasioni di riflessione nella duplice prospettiva dell’Est e dell’Ovest.
Il sogno di padre Romano di una presenza in Russia si realizza


infine negli anni novanta: nel 1993 nasce il centro “Biblioteca dello Spirito”, che cresce fino ad aprire nel 2004 un vasto spazio adibito a libreria e centro culturale: attraverso più di 300 eventi annuali tra convegni, presentazioni di libri, mostre, proiezioni di film si approfondisce il dialogo con la Chiesa ortodossa e le tante componenti della società russa, favorendo la riscoperta delle comuni radici cristiane e offrendo una proposta educativa di ampio respiro.
Padre Scalfi muore il 25 dicembre 2016, nel giorno di Natale. Nel suo testamento spirituale, scrive:
“Chiedo agli amici di Russia Cristiana di amare la Russia nonostante tutto”.
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