Chiesa dei SS. Bartolomeo e Stefano
Celebrazione della Divina Liturgia
in rito bizantino-slavo
L’unità in Cristo
nel tempo del pentimento e del perdono
Padre Angelo ci accoglie con la cordialità e l’amicizia che ricordiamo dall’ultima volta, parecchi anni fa a Venezia sempre per una Liturgia celebrata allora da padre Scalfi.
Non c’è nessun affanno nella preparazione della celebrazione anche se si capisce subito che sarà un omento molto partecipato; la gente inizia a entrare con buon anticipo; la chiesa è proprio elegante, ornata di splendore, come “una sposa adorna per il suo sposo”.
La pala di Lorenzo Lotto raffigurante la Madonna attira la nostra attenzione
Padre Scalfi amava ricordare come i cristiani possano affidarsi pienamente e reciprocamente alla Madre di di Dio: “nella memoria della purissima Vergine Maria, Santissima e benedetta Madre di Dio e gloriosa nostra Signora, insieme a tutti i Santi, affidiamo noi stessi gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio che è la Vita.
Il calendario bizantino, in quest’ultima domenica di gennaio, propone il brano di Vangelo delle due figure del fariseo e del

pubblicano; è l’inizio del tempo di preparazione alla quaresima e anche nell’omelia Don Paolo ci richiama a porci con umiltà davanti a Dio abbandonando la superbia del “sentirsi a posto”.
E’ questo un punto di partenza anche pensando al tema dell’unità dei cristiana ( la cui settimana di preghiera si è conclusa qualche girono fa): il pentimento fa parte della coscienza del cristiano di essere responsabile di tutto quello che avviene al di là del proprio diretto coinvolgimento.
Per approfondire:
Aleksandr Šmemann, “I passi della fede” – Ed. La casa di Matriona
Riflessioni sull’ anno liturgico bizantino e in particolare sul tempo di “preparazione alla quaresima”
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